Ercole Nicoli Cristiani

Ercole Nicoli Cristiani

ERCOLE NICOLI CRISTIANI

(F. 1929)

Nacque a Brescia il 21 giugno 1911. Dopo il Liceo, frequentò il Politecnico di Milano ove si laureò, nel 1935, in Ingegneria industriale. Frequentando i corsi speciali per universitari, aveva conseguito la nomina a Sottotenente di Artiglieria Alpina nel 1933; nel 1935 fu richiamato, nel 1937 promosso Tenente. Partecipò alle operazioni di guerra sul fronte occidentale e, nel 1942, fu promosso Capitano.

Impiegatosi dapprima alla S.A. Metallurgica Italiana, nel 1937 entrava nella allora Società Elettrica Bresciana, dell'ex Gruppo Edison.

In questa Società fu destinato alla costruzione degli impianti idroelettrici del Gleno, di Povo e di Valbona, in particolare alle installazioni elettromeccaniche. Cinque anni dopo veniva nominato Dirigente. A soli trentun anni si occupò del complesso delle centrali idroelettriche apportando un apprezzato contributo di esperienza che veniva affinandosi con lo sviluppo degli impianti della Società.

Nel 1946, al cessare dell’attività costruttrice della Società a seguito della struttura adottata dal Gruppo, passava alla Direzione Commerciale della filiale di Salò, iniziando una nuova fase della sua attività, verso maggiori responsabilità direzionali. Infatti nel 1949 veniva chiamato alla Direzione Commerciale della ex «Bresciana» quale addetto. Nel '52 ne diveniva Direttore Commerciale. Trasferita l'azienda all'ENEL, proseguì questa attività nell'esercizio Distrettuale Lombardia Orientale, finché nell'aprile 1964 divenne Direttore del Settore Commerciale del Compartimento di Milano dell'ENEL. Nel 1968 fu nominato Direttore dell'Esercizio Distrettuale della Lombardia Orientale, incarico da lui validamente assolto finché, alla fine del 1973, il male che lo insidiava lo costringeva a chiudere la pagina esemplare della sua vita di lavoro.

Morì il 18 settembre 1975 lasciando la moglie Grazia Andreoli e due figli: Federico (1966) e Riccardo (1970). Egli ha lasciato un vivo ricordo del suo pronto intuito, di comprensione umana, di giovialità di carattere, qualità che unite a doti tecniche e di perspicacia nella gestione aziendale, gli valsero vive simpatie e vasta stima. Né si può dimenticare la sua prestanza fisica, l'amore le montagne bresciane alle quali si sentiva affettuosamente legato, la innata cordialità.

(Da «L'Energia Elettrica» n. 9 del 1976 e da ricordi di familiari ed amici).