Flaviano Magrassi
FLAVIANO MAGRASSI
(F. 1926)
Nacque a Brescia il 30 dicembre del 1908. Figlio di un valente medico, sembrò naturalmente avviato allo studio della Medicina non solo per una favorevole condizione ambientale, ma soprattutto per una personale disposizione a meditare sui fenomeni biologici ed a ricercarne le cause.
Frequentò il nostro Liceo Scientifico col massimo profitto. Agli esami di maturità fu classificato con quattro 9 e quattro 8, secondo soltanto a Rinaldo Sartori. Ad un concorso letterario promosso dalla società “Dante Alighieri” fra studenti delle scuole superiori cittadine, vinse il primo premio con una composizione sul tema: “Davanti alla statua della Vittoria”.
La sua ottima preparazione, la sua intelligenza, il suo entusiasmo furono notati da un illustre concittadino: il Prof. Cesare Frugoni allora Clinico Medico dell’Università di Padova che lo volle con sé, invitandolo poi a seguirlo da Padova a Roma.
Laureatosi nel 1932 a Padova, ottenne poi la Libera Docenza in Microbiologia nel 1937 e in Patologia Speciale Medica nel 1938. Nel ’42, a soli 34 anni, egli saliva alla Cattedra di Malattie infettive all’Università di Sassari, coprendo, dal ’47 al ’52, insegnamenti in Clinica Medica Generale. Fu poi Patologo Medico a Napoli fino al 1970, quando fu chiamato alla Cattedra di Clinica Generale e Terapia Medica della stessa Università dove lavorò fino a pochi giorni prima della sua morte avvenuta il 28 ottobre 1974.
La tenacia nel lavoro era una sua caratteristica apprezzata da tutti i suoi Maestri: da Cesare Frugoni che lo avviò alla Clinica, dal Prof. Amilcare Zironi grande biologo, direttore dell’Istituto Sieroterapico Milanese presso il quale il Magrassi trovò ospitalità nel difficile periodo della occupazione germanica e dal Prof. Robert Doërr dell’Università di Basilea che lo guidarono nella impostazione e nello sviluppo delle ricerche biologiche.
Oltre che grande Maestro di Clinica e ottimo Medico, egli fu uno dei più appassionati e fecondi studiosi dell’Ematologia. Iniziò le sue ricerche nel 1943 dopo oltre dieci anni di studi istologici, microbiologici e in particolare virologici. Egli è noto soprattutto per essere stato tra i primi a sostenere l’eziologia virale delle leucemie, anche se la fine prematura gli impedì di raggiungere il traguardo che si era prefisso. Le acquisizioni da lui conquistate sono state, nel campo della ricerca, di fondamentale importanza.
Se il brillante ingegno, l’inesauribile energia e la tenacia indomita erano le qualità di Magrassi ricercatore e scienziato, le altre doti che facevano in lui un uomo e un medico straordinario erano l’ottimismo e la grande bontà: era sempre disposto a vedere sia nelle ricerche che negli uomini soltanto il bene e il buono. Come per la ricerca così s’entusiasmava per ogni giusta iniziativa morale e sociale. L’Associazione Italiana contro le Leucemie è stata creata e intensamente voluta da Magrassi e la sua opera contribuì notevolmente a consolidarla.
Portò avanti il difficilissimo studio con alterne vicende di accese speranze e di amare delusioni, ma sempre con grandissimo coraggio. Non cedette mai alla tentazione di affrontare temi facili e di prevedibili sviluppi, ma sempre percorse vie difficili puntando verso mete altissime. Chi lo avvicinava era affascinato dalla esemplare sua dedizione alla ricerca intesa come necessità di vita e alimento insostituibile dello spirito. Negli ultimi anni egli sembrava come consumato da questo suo fuoco interiore: il suo entusiasmo e l’ansia di fare si accentuavano e lo spingevano alla ricerca di nuove collaborazioni.
La sua attività scientifica si compendia in più di duecento pubblicazioni rivolte ai nuovi capitoli della Patologia Medica. Si dedicò soprattutto alle ricerche immunologiche, virologiche ed ematologiche e sulla etiopatogenesi dell’endocardite lenta.
Grande fu la sua partecipazione a Congressi Medici e Scientifici in Italia e all’Estero.
(Da “Il Policlinico Sez. Prat. Vol. 82 N. 1” e da “Haematologica Vol. 60 N. 1”).
(Dalla pubblicazione: Il Liceo Scientifico “Annibale Calini” di Brescia, Magalini Editrice, 1987)