Gian Maria Ghidini

Gian Maria Ghidini

GIAN MARIA GHIDINI 

(F. 1931)

Era nato a Brescia il 2 agosto 1911. Ancora studente di scuola media, manifestò la sua passione per le ricerche naturalistiche unendosi al gruppo di speleologi guidato dal Prof. Leonida Boldori che esploravano le grotte del bresciano («buco del frate» ecc.). Al Liceo, incoraggiato dai Proff. Ferretti Torricelli e Preda, aveva continuato nella entomologia, collezionando alcune migliaia di esemplari di insetti. Per i compagni era «quello dei coleotteri» o, brevemente, «coleottero». Maturatosi nel 1931, si iscrisse alla Facoltà di Scienze Naturali di Pavia, entrando, per i suoi meriti, al Collegio Borromeo. Laureatosi nel 1936, fu, per un anno, assistente volontario e poi, per concorso, assistente ordinario presso l'Istituto di Zoologia di Pavia. Passò poi a Roma come assistente ed aiuto di ruolo.

Con Valerio Giacomini (F. 1933) e Mario Pavan, formò una triade di naturalisti bresciani che aveva come maestri Leonida Boldori e Corrado Allegretti. Dapprima la speleologia fu il loro campo d'azione e, di questa, la speleofauna costituì l'immediato corollario, cui fece seguito l'entomologia. Gli studi compiuti sulle formiche, portarono da una parte alla scoperta di un antibiotico e dall'altra all'intuizione del valore della lotta biologica in contrapposto all'uso tanto indiscriminato quanto pericoloso dei venefici antiparassitari di sintesi. Inoltre ricerche effettuate nel campo biospeleologico portarono alla scoperta di nuove specie di Trechini.

Ghidini fu autore di numerosissime pubblicazioni. Di lui è fondamentale la monografia sui Ditteri Tabani (i bresciani Taà), ectoparassiti dei grandi vertebrati allevati dall'uomo. Interessantissimi i suoi studi, pubblicati nel 1938, sulla fauna dell'Africa Orientale, sugli insetti ed insetticidi. Nel 1949 pubblicò quel «Glossario di entomologia» che fu tra i primi del genere e che tuttora rimane insostituibile strumento di consultazione.

Ghidini scrisse anche un libro: «Uomini, caverne ed abissi». In esso si riconosce il professore che sa parlare con semplicità anche agli incompetenti e comunicare agli altri il proprio entusiasmo, ma vi si sente anche l'uomo che sente il fascino delle bellezze naturali e lo trasfonde nelle descrizioni in cui il silenzio e il mistero del mondo sotterraneo risvegliano i più forti e profondi sentimenti dell'anima umana.

Compose anche testi di scienze naturali per la Scuola media: «Conoscere la natura» e per gli Istituti Industriali: «La natura e noi». Numerosissimi sono i suoi scritti, parte accolti nei Commentari dell'Ateneo di Brescia, altri pubblicati sul «Corriere della Sera» e su varie riviste. La casa editrice bresciana «La Scuola» ha pubblicato, nella serie «Scienza e lavoro», diversi suoi trattati: Moderni metodi di lotta contro gli insetti. Difendiamo il mondo di domani. Gli animali delle caverne. Le termiti e la loro diffusione in Italia. Serpenti d'Italia e di altri Paesi. L'ape. Gli anfibi italiani. Sono titoli di vere e proprie monografie in cui il rigore scientifico si sposa felicemente a una limpida prosa, a un discorso di fresca immediatezza e di agevole comprensione.

Durante la guerra a Bolladore, in alta Valtellina fondò una scuola media per i ragazzi che, date le difficoltà contingenti, non potevano raggiungere Sondrio o Tirano. Ghidini fece anche parte come naturalista e biologo del Consiglio d'Europa, volando spesso a Strasburgo, sede del Consiglio stesso.

Negli ultimi anni, per motivi di salute e di famiglia, dovette limitare la sua attività a quella di preside dell'Istituto Magistrale a Genova. Ciò nonostante diede vita fra l'altro a un locale “centro pro natura” propulsore di attività didattiche e divulgative sia presso quel Museo di scienze naturali che mediante escursioni guidate.

Morì il 18 ottobre 1974, lasciando nel dolore la moglie Livia Pizzabiocca e i figli Maurizio, Anna e Marina, nonché il fratello Osvaldo, medico in Brescia.

Dagli scritti commemorativi dei Professori:

Nino Arietti (Giornale di Brescia del 21.X.'74)

Arturo Crescini (Brescia oggi del 22.X.'74)

Ubaldo Gaffurini (Natura bresciana 1974)

Leonida Boldori (Memorie della Società Entomologica Italiana Vol. 55/1976)

(Dalla pubblicazione: Il Liceo Scientifico “Annibale Calini” di Brescia, Magalini Editrice, 1984)