Paolo Maria Panteghini

Paolo Maria Panteghini (sul secondo nome Vi devo una spiegazione).

Ho scritto qualche nota seguendo un ordine cronologico. Ovviamente son ben lieto di integrare le note.

Sono nato a Brescia il 13 luglio 1965.

Studi compiuti

Maturità scientifica, conseguita nel 1984 presso il Liceo Scientifico Annibale Calini di Brescia. Mi sono presentato all’esame di maturità con 8 in condotta, perché chiacchieravo… Sono reo confesso. 

I ricordi sono molteplici, ma solo alcuni possono essere raccontati (ad esempio, perché siamo finiti sul giornale, perché il preside dovette chiudere il Calini, nel giorno di Carnevale etc.: non parlerò neanche sotto tortura!). 

Ricordo una forte (se non eccessiva) rotazione dei docenti. Questo fu dovuto anche agli accorpamenti, tipici di quel periodo. Iniziai nella 1° H ma, al termine del secondo anno, ci ritrovammo in una quindicina. La maggior parte di noi confluì così nella 3° E. Rimanemmo nella sezione E fino al diploma. E ci sentiamo “quelli della quinta E”.

Non sempre andavamo d’accordo ma un evento tragico, la prematura scomparsa del nostro compagno e amico, Andrea Corinaldesi, uno dei pochi compagni a cui tutti noi volevamo bene, ci riunì. Quando ci trovammo dopo la funzione per consolarci, un ex mio compagno, Marco Bertanza, disse: “è proprio un anno bisesto”. Era il 2008. Decidemmo così di trovarci ogni 29 febbraio. Dopo un paio di incontri, visto che la voglia di passare del tempo insieme cresceva, optammo per un incontro annuale. Il 29 febbraio 2020 avevamo già organizzato la cena, ma il COVID cominciava a “mordere”. Decidemmo di saltare l’incontro ma, grazie alle nuove tecnologie, rimanemmo in contatto. Dopo aver saltato un paio di cene, nel 2022 abbiamo nuovamente ripreso il rito.

Per quanto riguarda i professori, posso dire che, tutto sommato, uscimmo ben preparati, tranne che in inglese e filosofia. La professoressa Flamma, docente di Storia dell’Arte, era molto preparata ma, soprattutto, aveva un’ottima mira: a notevole distanza, con un cancellino centrò il viso di un mio compagno che chiacchierava. La Flamma (nomen omen) fu una delle docenti che insistettero per presentarmi con l’8 alla maturità. Il 60 che desideravo se ne andò, ma fu solo per colpa mia: in quel caso, l’eccesso di pressione mi fece un brutto scherzo. Ma, come dice Vecchioni, “la rabbia mi mantiene calmo”: fu con questo sentimento che trascorsi i quattro anni successivi, laureandomi in Economia con la lode. La considerai una rivincita.

Tornando al Calini, non può mancare un ricordo del nostro ottimo preside, il Prof. Gino Bambara. Il mio giudizio si basa essenzialmente su due eventi. Il primo riguarda il mio compagno Guido: un giorno, non ricordo per quale motivo, Guido sbottò e, a causa di un eccesso di rabbia, fu inviato dal preside. Tememmo la sospensione, se non di peggio (7 in condotta). Fortunatamente, Bambara lo tenne con sé e lo fece calmare, comprendendo che si era trattato di un semplice scatto d’ira. 

Bambara non fu altrettanto comprensivo con una docente di matematica e fisica, totalmente inadatta. Eravamo in quarta liceo e, insieme con i ragazzi della quinta (preoccupati per la maturità), protestammo, andando in provveditorato. Il giorno dopo, durante l’ora di matematica, Bambara entrò con la professoressa: si sedette e ascoltò la lezione. Non disse nulla. Dopo una settimana, la docente fu sostituita da una giovane collega, che ci parve immediatamente preparata.

Altri titoli

Laurea in Economia e Commercio, conseguita presso l'Università Statale degli Studi di Brescia, con

il voto di 110 su 110 e lode.

Dottorato di Ricerca in Economia Politica con sede amministrativa presso l'Università degli Studi di

Pavia, con tesi discussa il 20/09/1993.

Iscritto all'Elenco Speciale dell'Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili dell'Ordine di Brescia. Passai l’esame nella primavera del 1992. Tenni l’ultimo scritto il giorno della scomparsa di Freddy Mercury.

Iscritto all'Albo dei Revisori Legali.

Research fellow del CES-Ifo, Università di Monaco. Membro dello scientific advisory board di MaTax (Università di Mannheim).

Altre attività

Assessore alle risorse dell’Ente, Comune di Brescia, durante la consigliatura 2013-2015. Le deleghe a me attribuite riguardavano: bilancio e contabilità, tributi, gare e appalti, immobili da valorizzare e personale. Il sindaco, Emilio Del Bono, amico e coetaneo, mi comunicò a circa un’ora dalla firma di accettazione della delega al personale (ciò che gli dissi non è ripetibile): fu un esercizio di diplomazia cui non ero abituato... Per fortuna, fui aiutato in modo egregio dai dirigenti e dalle posizioni organizzative (funzionari) e riuscii a sopravvivere evitando scioperi in una fase in cui dovemmo tagliare il personale.

Furono anni difficili. Innanzitutto, il Comune si trovava in condizioni finanziarie pessime. Inoltre, essendo un tecnico, non ero abituato ai “toni” della politica: troppo accesi per un accademico. Tuttavia, nel luglio 2013, fui paradossalmente io a iniziare la “tenzone”. In una comunicazione tenutasi sui conti del comune fui molto duro nei confronti dei miei predecessori (molti dei quali presenti tra i banchi dell’opposizione). Di solito la rabbia mi manteneva calmo ma, in quel caso, visti i pessimi risultati di pessima gestione e sapendo che avrei dovuto tassare i miei concittadini per riequilibrare i conti, “sparai ad alzo zero”. Durante tutta l’estate camminai radente ai muri, sperando di non essere riconosciuto: temevo contestazioni. In realtà, durante il quinquennio, non fui mai oggetto di attacchi personali. In quel periodo, durante un 28 maggio, Guido mi disse: “grazie”. E non fu il solo: queste sono le medaglie che un reduce porta orgoglioso al petto.

Brescia, 20 luglio 2023

Paolo Maria Panteghini

Allegati

CV PANTEGHINI.docx